IT12CR12

AS (2012) CR 12

 

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2012

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(Seconda parte)

ATTI

della dodicesima seduta

Martedì 24 aprile 2012, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Pietro MARCENARO (Italia, ALDE / ADLE)

(Doc. 12895)

Grazie Signora Presidente.

Nel suo importante rapporto, Tineke STRIK ci ha detto che il suo lavoro non è finito, che molte risposte devono ancora arrivare, che ha incontrato silenzi e reticenze. Ognuno di noi può aiutare Tineke STRIK a completare il suo lavoro. Usiamo le nostre prerogative da parlamentari, chiediamo ai nostri governi di rispondere nei nostri parlamenti e di mettere a disposizione tutte le informazioni necessarie. Chiediamo, come ha fatto la relatrice, di fare la stessa cosa alla prossima sessione dell’Assemblea parlamentare della NATO.

Sono migliaia le persone che sono morte annegate nel Mediterraneo nel 2011. Ognuno, - lo dico come italiano, come europeo – deve riconoscere e assumere le proprie responsabilità. Non è solo un diritto delle vittime e delle loro famiglie. È un dovere verso il futuro. È la politica europea verso i migranti che viene messa in discussione. Nelle prossime settimane, con la buona stagione, riprenderanno i viaggi in mare sulle carrette dei mercanti di esseri umani, e nelle prossime settimane riprenderanno le morti in mare nel Mediterraneo.

Dalla discussione deve venire un appello ai governi europei per agire subito, per prevenire una nuova strage annunciata. Ripeto, nelle prossime settimane, nei prossimi giorni. Bisogna che ci si riunisca per affrontare questo problema. Non si può ignorarlo e far finta di niente. I governi europei e la Commissione si incontrino e riuniscano subito per affrontarlo. Questo rapporto è importante non solo perché cerca delle responsabilità: questo rapporto può contribuire a salvare delle vite umane. E sta anche a noi fare quanto è necessario senza arrenderci a queste stragi come se fossero una fatalità. Dipende anche da noi: possiamo fare qualcosa.

Grazie.

Giacomo STUCCHI (Italia, GDE / EDG)

(Doc. 12985)

Grazie Signora Presidente.

È un rapporto importante quello della collega STRIK e nessuno vuole negare la drammaticità di questa tragedia. Credo che se oggi siamo qui a discutere di quell’evento, e di tanti eventi molto simili che si sono ripetuti negli anni passati - e che temo con l’arrivo dell’estate potranno, anche se non lo auguro, ripetersi anche nei prossimi mesi - è perché tutti abbiamo la volontà di poter evitare che ciò si ripeta.

Con la relatrice ci siamo confrontati in modo deciso e franco, ma entrambi col fine di scrivere in questo rapporto la verità e solo quella. Per questo abbiamo presentato degli emendamenti che discuteremo successivamente e che mirano a far scrivere all’interno del rapporto esclusivamente ciò che è certo e non delle ipotesi che magari ci sono nascoste. Credo che in questo rapporto si possano scrivere dei dati certi ma non si possano scrivere, o non si possano attribuire, delle presunte responsabilità. O le responsabilità sono certe, sono acclarate e quindi vanno scritte, o semplicemente non ci sono e quindi non è giusto seminare il seme del dubbio che poi agli occhi dell’opinione pubblica diventa certezza. Quando a Bruxelles abbiamo approvato la bozza di risoluzione, sui giornali del nostro Paese, in Italia, è uscita la notizia che il Consiglio d’Europa aveva condannato l’Italia per questo evento. Questo era il titolo che tutti i media hanno messo sulle loro prime pagine.

Credo che, come abbiamo ritenuto importante dare una corretta informazione alla luce del fatto che sono eventi drammatici, la corretta informazione debba uscire anche dalla lettura delle carte. Dobbiamo predisporre una relazione che eviti che qualcuno possa “speculare” attribuendo una responsabilità particolare a un soggetto piuttosto che a un altro. Sappiamo anche che ci sono delle informazioni che ci mancano, c’è una carenza di informazioni che ci impedisce di fare una relazione compiuta e dobbiamo scrivere una relazione che abbia sostanzialmente una scadenza, come si è detto questa mattina in Commissione, e cioè “ad oggi noi possiamo dire questo”.

Secondo me bisognerebbe procedere in modo diverso, bisognerebbe dire che “quello che noi abbiamo verificato è questo” e che, se non ci sono ulteriori informazioni, la responsabilità va indicata all’interno della relazione ed è in capo sicuramente a qualcuno che è stato citato negli interventi precedenti.

Grazie.

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895)

Grazie Signor Presidente.

Mi unisco in nome della Commissione Immigrazione e Rifugiati ai molti ringraziamenti che sono stati rivolti alla relatrice Tineke STRIK e mi permetto di aggiungere quelli al segretariato, a tutti gli uffici che hanno lavorato strenuamente per questa relazione che è una ricerca della verità su un episodio decisamente drammatico e ancora non bene chiarito. L’unica penosa certezza è che vi sono 63 persone morte su un battello alla deriva a 65 miglia marine dalla costa della Libia e per giunta in un momento in cui quella zona era zona di guerra. Un dettaglio che non ha certamente aiutato nessuno a intervenire e a svolgere il proprio ruolo.

Abbiamo sentito dalla relatrice che la NATO ha presentato solo ieri una risposta scritta ai molti quesiti che erano stati avanzati nei mesi scorsi. La NATO si è anche trincerata, com’era inevitabile, dietro al segreto militare, un aspetto che sicuramente non ha contribuito a fare chiarezza fino in fondo. La vicenda è stata quindi ricostruita soprattutto sulla base delle testimonianze personali dei nove sopravvissuti. Ricordo che uno è morto nelle carceri della Libia una volta rientrato. Queste testimonianze hanno portato a una ricostruzione soprattutto emotiva e qualche base giuridica va sicuramente accertata.

Alle migliaia di fuggiaschi, non solo a quelli protagonisti di questo episodio, abbiamo rivolto tutti la nostra solidarietà, non solo alle vittime ma anche ai sopravvissuti che poi si trovano a fare i conti con una vita sicuramente difficile. Quindi nei centri di raccolta, di detenzione, abbiamo episodi che corrispondono ad autentici casi di eroismo così, come ha ricordato la relatrice, gli operatori di soccorso in mare che abbiamo incontrato a Lampedusa e altrove. Per questo colpisce una tragedia così grave ancora da accertare. La stessa relatrice, con la sua onestà intellettuale che tutti gli riconoscono, ha precisato che sicuramente in futuro emergeranno altri dettagli. Quindi è una porta aperta.

Infine, direi che abbiamo esaminato questo caso all’interno del Consiglio d’Europa sicuramente non come se fosse un tribunale, ruolo che non compete a noi, ma come un’assemblea libera dove tutti possono contribuire alla ricerca della verità. Con la buona stagione è vero che è inevitabile che vi sia ancora un assalto al Mediterraneo, molte carrette del mare si ripresenteranno, ma mi auguro che questo episodio e questa relazione contribuiscano a evitare sia le partenze sia - e soprattutto - gli incidenti e le disorganizzazioni nei soccorsi. Le zone SAR o altri aspetti non escludono nessuno perché il diritto del mare non ha confini e soprattutto non fa sconti.

Grazie.

Emendamenti:

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895, Emendamento 9)

In favore.

Giacomo STUCCHI (Italia, GDE / EDG)

(Doc. 12895, Emendamento 4)

Parlerà il collega VITALI sugli emendamenti.

Luigi VITALI (Italia, PPE/DC / EPP/CD)

(Doc. 12895, Emendamento 4)

Grazie Signora Presidente.

Noi chiediamo l’approvazione di questo emendamento che ci metterebbe nelle condizioni di votare a favore della risoluzione. Noi saremmo disponibili a farlo perché è impreciso il paragrafo 7, perché dà per scontato il fallimento dell’azione dell’MRCC italiano che invece è stato la prima organizzazione a ricevere l’allarme e a trasmetterlo a tutte le imbarcazioni e a ripetere questa trasmissione ogni quattro ore.

Voglio ricordare che, contestualmente all’espletamento dei fatti in quello stesso periodo, le autorità italiane, in operazioni che le hanno tenute impegnate 24 ore su 24, hanno salvato 4.300 migranti. Quindi chiedo che l’aula voglia votare questo emendamento.

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895, Emendamento 4)

La Commissione l’ha respinto.

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895, Emendamento 3)

Contro.

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895, Emendamento orale Sig.ra Tineke STRIK)

In Commissione è stato votato a favore.

Luigi VITALI (Italia, PPE/DC / EPP/CD)

(Doc. 12895, Emendamento 5)

Grazie Signora Presidente.

A parte il principio secondo il quale il Paese che riceve per primo l’allarme dovrebbe caricarsi l’onere del salvataggio che non è scritto da nessuna parte giuridicamente vincolante, noi chiediamo l’eliminazione di questo paragrafo perché dà per scontato che l’incrociatore Borsini abbia ricevuto l’allarme. L’allarme è stato lanciato ma non c’è nessuna prova che l’incrociatore italiano l’abbia ricevuto. Chiediamo quindi che sia votato questo emendamento.

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895, Emendamento 5)

In Commissione è stato respinto.

Luigi VITALI (Italia, PPE/DC / EPP/CD)

(Doc. 12895, Emendamento 6)

Grazie Signora Presidente.

Per le stesse motivazioni fin qui sostenute, chiediamo la votazione di questo emendamento, anche se sarebbe poca cosa visto che quelli più importanti sono stati rigettati.

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895, Emendamento 6)

Contro.

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895, Emendamento 14)

Contro.

Luigi VITALI (Italia, PPE/DC / EPP/CD)

(Doc. 12895, Emendamento 7)

Grazie Signora Presidente.

Ancora una volta insistiamo che risulta dalle indagini espletate dalla relatrice che il nostro MRCC si è prodigato per tutta la durata della crisi libica per assistere i migranti. Quindi chiediamo lo stralcio dell’ultima parte di questo paragrafo.

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895, Emendamento 7)

La Commissione l’ha respinto.

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895, Emendamento 17)

È stato respinto, Presidente.

Giacomo SANTINI, in qualità di Presidente della Commissione

(Doc. 12895, Emendamento 23)

In Commissione è stato respinto.

Luca VOLONTÈ (Italia, PPE/DC / EPP/CD)

(Domanda al Sig. Saad dine El Otmani, Ministro degli Affati Esteri e della Cooperazione del Marocco)

Grazie Signora Presidente.

Onorevole Ministro, grazie di essere venuto. Lei era stato già membro attivo della delegazione marocchina in tutto quello che ha riguardato il Partenariato per la democrazia. Volevo farle una domanda specifica, oltre ai complimenti. Dopo l’approvazione della nuova Costituzione, al parlamento e al governo marocchino spetteranno l’approvazione di venti/venticinque leggi ordinamentali. Lei pensa che in questo sforzo parlamentare importante si possa tener conto della risoluzione approvata per il partenariato?

Grazie.