IT12CR20      

 

AS (2012) CR 20
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2012

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(Terza parte)

ATTI

della ventesima seduta

Lunedì 25 giugno 2012, ore 15.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Giacomo SANTINI (Italia, EPP/CD PPE/DC)

(Doc. 12961+ Addendum, Doc. 12963)

Grazie. Mi rallegro con il nostro relatore per la completezza dei temi che ha saputo portare ancora una volta a documentazione dell’attività preziosa che svolge il Comitato permanente. Tra i molti argomenti, tutti interessanti, ne vorrei enucleare alcuni: innanzitutto partendo dalla nostra base ideale che è quella dei Diritti dell’Uomo.

Il futuro della Corte è il primo punto da approfondire. È giusto che di tanto in tanto questa Assemblea si interroghi sul ruolo della Corte, sul suo metodo di lavoro ma anche sul suo rapporto con i cittadini d’Europa. Il ruolo va aggiornato continuamente sulla base dell’evoluzione che si registra su questo tema in Europa e nel mondo. In questa sessione, per esempio, parleremo un po’ - se ne è già parlato stamattina al Bureau - della nomina da parte dell’Unione europea di un proprio alto rappresentante per i Diritti dell’Uomo.

È giusto interrogarsi sulle possibilità che avrà questa nuova figura di interagire con la Corte e il Consiglio d’Europa che di esso è il riferimento politico. Ma è anche inevitabile chiedersi se non possono verificarsi in futuro casi di sovrapposizioni o addirittura di conflitti di competenze. Per quanto riguarda il metodo di lavoro della Corte, abbiamo più volte evidenziato l’esigenza di arrivare alle sentenze in tempi più brevi e, infine, l’ultimo tema per quanto concerne il funzionamento della Corte riguarda i rapporti con i cittadini.

Bisogna rammentare ancora una volta il pericolo che la Corte dei Diritti dell’Uomo diventi un motivo di illusione prima, e di delusione poi, da parte dei cittadini europei. Questo a causa del numero eccessivo di argomenti, di temi e di istanze che vengono giudicati inammissibili. La Corte dovrebbe analizzare meglio le proprie competenze e possibilmente allargare l’accessibilità da parte del cittadino.

Grande spazio il nostro relatore ha dedicato al tema degli osservatori alle elezioni: un ruolo e un’attività indubbiamente importanti. Sono circa una ventina le delegazioni pronte a impegnarsi da oggi fino a fine anno in scadenze elettorali in numerosi paesi europei. Il metodo è corretto e forse occorre dare più peso ai rapporti che vengono poi approvati, ma occorre anche verificare che peso danno i paesi interessati alle nostre osservazioni. Soprattutto quando le osservazioni sono critiche.

Infine, i rapporti con il Parlamento europeo: apprezzo l’impegno sempre più convinto a stabilire forme di cooperazione con il Parlamento europeo e l’Unione europea sui temi di comune competenza. L’Unione europea sta per aderire alla Convenzione dei Diritti dell’Uomo: è un passo importante ma occorre che il Consiglio d’Europa sia coinvolto a livello di Parlamento europeo su temi caldi e comuni come l’asilo, l’immigrazione, la xenofobia, il razzismo e molte altre vicende ancora.

Non è in atto un derby fra Consiglio d’Europa e Unione europea. Entrambi devono essere al servizio dell’interesse dei cittadini.