IT12CR24

AS (2012) CR 24

 

Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2012

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(Terza parte)

ATTI

della ventiquattresima seduta

Mercoledì 27 giugno 2012, ore 15.30

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Luca VOLONTÈ (Italia, EPP/CD PPE/DC)

(Domanda al Signor Zoran MILANOVIC, Primo Ministro della Croazia)

Grazie Presidente.

Benvenuto al nuovo Presidente del governo croato. Auguri e grazie per la sua conferma della linea europeista della Croazia per la quale anche la nostra famiglia politica, i popolari, si è da sempre battuta.

La mia domanda riguarda una preoccupazione già emersa nel Parlamento europeo e che facciamo nostra: la tentazione che c’è nel governo croato di cambiare una buona legge sulla televisione pubblica e così di creare dei problemi alla libertà di espressione dei mass-media in quella repubblica. Una cosa che ci preoccupa molto.

Giacomo SANTINI (Italia, EPP/CD PPE/DC)

(Doc. 12953)

Desidero prendere la parola, Presidente, anch’io per unirmi ai ringraziamenti che sono stati rivolti ai due relatori i quali hanno dimostrato come si possa lavorare in maniera complementare e serena. Anch’io sottolineo la validità di questo dibattito congiunto che la nostra Commissione ha proposto. Il rapporto di Andreas GROSS ci ha fatto il quadro delle condizioni di salute della democrazia in Europa oggi. Il rapporto di Daphné DUMERY ci ha proiettato nel futuro disegnando uno scenario preoccupante per quanto riguarda l’auspicata estensione agli immigrati del diritto di voto insieme a tutti i diritti fondamentali.

GROSS ha ricordato che anche nel 2007 e nel 2009 si è discusso in quest’aula di crisi della democrazia e sicuramente il dibattito di oggi non sarà l’ultimo su questo tema. Ciò significa che la democrazia vive, anzi, sopravvive come un’ammalata cronica che di tanto in tanto ha bisogno di un check-up per decidere qualche cura, qualche terapia urgente. Daphné DUMERY propone in questo caso una cura contro un’epidemia pericolosa che non si estingue mai: il razzismo e la xenofobia che colpisce la fascia più debole della società, gli immigrati, come dire i “senza-tutto”, sans papiers, senza lavoro, senza casa, senza cittadinanza, senza difesa.

Abbiamo rilevato dai molti interventi che ci sono due tipi di sfruttamento degli immigrati, soprattutto durante le campagne elettorali: il primo è la diffamazione che li indica come competitori, come avversari per i cittadini dei paesi che li ospitano nella difficile gara oggi più che mai della ricerca di un posto di lavoro, di una casa, delle assicurazioni sociali e di assistenza sanitaria. La seconda speculazione è ancora più subdola: certi partiti corteggiano gli immigrati in vista di un possibile riconoscimento del loro diritto di voto e fanno promesse spesso impossibili da mantenere. In questo modo si toglie loro sin dagli inizi il diritto fondamentale che è quello di scegliere in tutta serenità.

Mi consenta, Signor Presidente, infine di ringraziare tutto il Segretariato della Commissione migrazione e in particolare la Signora Isild Heurtin che oggi prende congedo di maternità. Le facciamo tanti auguri. E la nostra stagiaire Emilie che ci auguriamo di rivedere presto. Grazie.

Pietro MARCENARO (Italia, SOC)

(Doc. 12955)

Grazie Signor Presidente.

Volevo anche io ringraziare Madame DUMERY e Andy GROSS. È stata una buona discussione per il suo livello e perché si è evitato il rischio che poteva essere corso che si risolvesse in uno scontro ideologico. Invece c’è stato un confronto nel quale le diverse culture presenti in questa Assemblea hanno contribuito a una soluzione positiva.

Il rapporto di Andy GROSS non è un rapporto che discute semplicemente di teoria politica. Nei prossimi giorni, domani e dopodomani, si riuniscono a Bruxelles i capi di Stato e di governo dell’Europa per discutere della crisi più grave che l’Europa sta attraversando. È sempre più chiaro per tutti che a questa crisi non esiste una soluzione solo economica. Ci sono naturalmente mille questioni di emergenza immediata che andranno affrontate cercando di non confondere il rigore con l’avarizia, ma la questione essenziale che emerge è che se l’Europa vuole dare un futuro, una stabilità, una prospettiva ai suoi cittadini e in particolare ai più giovani, deve rispondere alle sfide di una democrazia nuova, con la quale non abbiamo mai potuto confrontarci in passato ma che presenta domande nuove alle quali dobbiamo rispondere. Abbiamo dato un piccolo ma importante contributo in quella direzione.

Grazie.