IT16CR14ADD1      

AS (2016) CR 14
Addendum 1

Versione provvisoria

 

SESSIONE ORDINARIA 2016

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(Seconda parte)

ATTI

Della quattordicesima seduta

Mercoledì 20 aprile 2016, ore 10.00

DISCORSI IN ITALIANO NON PRONUNCIATI

Milena SANTERINI (Italia, SOC / SOC)
(Doc. 14008 e 14023)
 
Spettabili Colleghi,

Grazie Presidente, Colleghi, Relatore,

Qualche mese fa nel Parlamento italiano ho ricordato, con la Comunità ebraica di Roma, la morte di Stefano Taché, il bambino di tre anni morto nell'attacco alla Sinagoga nel 1982. In quel caso la strage, che rischia di essere dimenticata, era legata al terrorismo e al conflitto in Palestina. L'antisemitismo, quindi, viene oggi da molte parti: gruppi neonazisti, partiti populisti di destra, ma anche da chi fa un amalgama tra antisionismo o antisemitismo e cresce tra i giovani insieme agli stereotipi di sempre. In molti casi non si esprime in modo violento ma banalizzato, con insulti che rischiano di diventare normali, negli stadi e soprattutto online.

Insomma, l'antisemitismo è antico ma oggi prende nuove forme. Dobbiamo dare atto al relatore di aver riproposto all'attenzione dell'Assemblea la persistenza di un odio contro gli ebrei che minaccia le loro vite, le scuole, i cimiteri, le sinagoghe nel cuore dell'Europa. I mezzi per combatterlo quindi non possono essere solo repressivi, e stiamo attenti a non punire la pura opinione, ma colpiamo l'incitamento, la diffusione dell'odio, magari aggravato dalla negazione della Shoah. 

La memoria non si impone, va alimentata e nutrita dei volti delle vittime, del dolore causato e dell'ingiustizia. Solo se sapremo comunicare questa vicinanza alla sofferenza di chi è offeso, umiliato e colpito senza motivo potremo sconfiggere l'odio. La memoria di quelle vittime della Shoah illumina il presente. Per questo non dobbiamo aver paura di combattere insieme all'antisemitismo anche tutte le forme di odio. Questo è l'obiettivo che ci siamo proposti con l'Alleanza contro il razzismo, alleare le vittime dell'odio, islamofobia, antigitanismo, in una battaglia comune.

Un esempio di questa alleanza è la Shoah Foundation dell'Università della California, la Fondazione voluta dal regista Spielberg che raccoglie 50.000 testimonianze dei sopravvissuti e che, in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, ha creato un sito Internet con le testimonianze video dei rom che sono stati uccisi nei lager.

O ancora, come esempio di come la memoria debba essere viva, vorrei citare il Memoriale della Shoah di Milano. In questi locali nei sotterranei della Stazione centrale partirono i deportati nel 1944, tra cui Liliana Segre che aveva tredici anni e oggi testimonia sull'Olocausto ai giovani: qui nell'estate scorsa abbiamo ospitato 4000 profughi siriani, iracheni, somali, quasi tutti musulmani. Nessuno vuole certo comparare la Shoah agli eventi che riguardano i rifugiati oggi, ma ricordare che l'indifferenza che permise ieri il genocidio degli ebrei può riproporsi ancora oggi.