IT16CR22      

AS (2016) CR 22
Versione provvisoria

 

SESSIONE ORDINARIA 2016

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(Terza parte)

ATTI

Della ventiduesima seduta

Martedì 21 giugno 2016, ore 15.30

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Lorella STEFANELLI (San Marino, PPE/DC / EPP/CD)

(Doc. 14080)

Grazie Signora Presidente.

Anch’io desidero ringraziare l’Onorevole GHILETCHI per l’esaustiva relazione svolta. La tutela dell’infanzia e dei bambini contro lo sfruttamento e la violenza sessuale, la pedo pornografia fino ad arrivare alla vendita vera e propria dei bambini a scopo sessuale deve sempre essere al primo posto dell’agenda politica di ogni stato e di ogni governo. Una comunità che non protegge i più deboli e gli indifesi come i bambini non ha un presente ma neanche avrà un futuro. Ma è bene anche prevenire tali aberrazioni e la sua relazione, Onorevole GHILETCHI, fornisce elementi importanti allorquando punta il dito e richiama giustamente l’attenzione ai fenomeni di ipersessualizzazione dei bambini, di eccessiva esposizione mediatica dei sessi, di eccessivo ricorso ad essi nella pubblicità di prodotti, moda o altro, che mostrano, usano – oserei dire – corpi acerbi di bambine e bambini con pose e atteggiamenti e con una ricerca estetica propria degli adulti, offrendo i loro corpi in pasto a menti morbose e malate. Appoggio quindi la sua relazione e la proposta di risoluzione e raccomandazione posta al voto.

La presenza e l’eccellente contributo della Signora DE BOER BUQUICCHIO mi sollecita tuttavia a un’altra riflessione che vorrei condividere con tutti i colleghi parlamentari. Ed è quella della vendita e dello sfruttamento sessuale dei bambini che non esistono: i bambini fantasma. Sono quei bambini - e si stimano in cinquanta milioni all’anno di cui due bambini su tre nell’Africa sub-sahariana - che alla nascita non vengono registrati all’anagrafe dalle loro famiglie o perché non sanno che così si deve fare, oppure perché non possono economicamente sostenere i costi per arrivare ai lontani uffici competenti. Da un punto di vista legale, questi sono bambini invisibili e la mancata registrazione anagrafica li rende vulnerabili fin da piccoli, con maggiori probabilità di rimanere coinvolti in abusi di tipo diverso dagli abusi sessuali, all’induzione alla prostituzione - e poi li ritroviamo anche nelle nostre belle città - al reclutamento nelle forze armate, alla pratica dei bambini-soldato, al lavoro giovanile, ai matrimoni precoci.

Ecco, sarebbe bene che il Consiglio d’Europa prendesse a cuore tale problema, anche magari con il lancio di una campagna di sensibilizzazione del fenomeno, se non con aiuti concreti. Alcune realtà private già lo fanno in alcuni Stati membri, ma sarebbe diverso se una nobile istituzione come il Consiglio d’Europa, che da sempre ha a cuore i diritti dei bambini, facesse sentire la propria voce.

Grazie