IT16CR29

AS (2016) CR 29
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2016

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(Quarta parte)

ATTI

Della ventinovesima seduta

Luned́ 10 ottobre 2016, ore 15.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Andrea RIGONI (Italia, ADLE / ALDE)
(Doc. 14158)

Grazie, Presidente.

Io intervengo sul Belarus. Ho partecipato alla delegazione che ha osservato le elezioni parlamentari in qualità di rapporteur politico nella nostra commissione politica. Anch’io voglio fare qualche riflessione più prettamente politica. Ringrazio la Presidente e amica, Madame Gisela WURM, per aver guidato in maniera così concreta ma anche così aperta una delegazione in un momento particolare per il Belarus. Sappiamo infatti che la nostra Assemblea parlamentare è stata reinvitata dopo quindici anni a osservare le elezioni parlamentari e, l’anno precedente, le elezioni presidenziali. Quindi, se sono interrotti i rapporti, abbiamo cercato di riattivarli.

In questa senso, l’apertura del Belarus ad invitare una nostra delegazione ha un significato particolare: sappiamo che il Belarus non fa parte del Consiglio d’Europa. Non ha nemmeno la stessa posizione della Giordania che ha lo status di partner per la democrazia. Il Belarus, per noi, nonostante faccia parte dell’Europa e che dovrebbe essere un paese all’interno del Consiglio d’Europa, non ha rapporti ufficiali con noi. Eppure, le autorità parlamentari del Governo del Belarus hanno voluto invitarci. Una prima volta, alle elezioni presidenziali, e la seconda volta, alle elezioni parlamentari. Dico questo perché penso che noi dobbiamo svolgere – l’ha detto prima anche il Collega ungherese – un ruolo attivo: dobbiamo premere di più, dobbiamo avere un impatto nella realtà sociale, economica e anche, soprattutto, politica del Belarus. Non possiamo fare i testimoni dall’esterno, non possiamo giocare agli osservatori che guardano e aspettano che cambi la realtà nel Belarus. Dobbiamo avere un impatto, dobbiamo entrare in quel paese e dobbiamo far sentire la voce del Consiglio d’Europa e della nostra Assemblea Parlamentare.

Sappiamo che ci sono difficoltà, che è un paese che dovrà fare un lungo cammino per arrivare a incontrare e incrociare i valori del Consiglio d’Europa, il rispetto dei diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto. Ma questo ci deve far dire e pensare che la nostra azione deve essere ancora più energica. Abbiamo ottenuto negli ultimi due anni molto di più che non nei dieci anni precedenti, durante i quali la nostra Assemblea Parlamentare aveva come scopo quello di erigere un muro, una cortina, nei confronti di questo paese che rappresenta il centro geografico dell’Europa. Noi dobbiamo abbattere i muri, non dobbiamo contribuire ad edificarli.

Lo vediamo anche adesso: si crede di risolvere i grandi problemi delle migrazioni riedificando muri e cortine di ferro e grandi confini: non è questa la nostra funzione. Noi dobbiamo essere aperti e stimolare affinché in questo paese cresca la considerazione per i valori e, credo anche, Presidente, che dobbiamo agire con un’azione più forte anche nei confronti delle forze politiche cosiddette di opposizione. Quest’anno, per la prima volta, abbiamo in Parlamento anche due rappresentanti dell’opposizione. Guarda caso, sono due donne che sono entrate e che hanno ottenuto il mandato popolare.

D’altronde dobbiamo anche dirci con chiarezza che, lì, le forze politiche sono divise, agiscono le une contro le altre, hanno scarsa credibilità e non rappresentano nell’opinione pubblica la possibilità di un’opposizione credibile e di un nuovo corso della democrazia. Sto terminando ma vorrei ancora citare il caso osservato: è un caso importante ed emblematico. Ho osservato il conteggio in un collegio elettorale: si tratta del il numero 225 del distretto elettorale di Minsk 97, che ha eletto una delle rappresentanti dell’opposizione. Guarda caso, in quel collegio c’erano due rappresentanti dell’opposizione, non una sola. Eppure, nel risultato finale che ha eletta una rappresentante dell’opposizione in quel seggio ma anche in quel collegio, ha vinto un altro candidato, uno che si chiama All Against. Hanno votato tutti contro. Questo vuol dire che l’opposizione…. (voce off).

Il Presidente ha interrotto Andrea Rigoni.