IT16CR31

AS (2016) CR 31
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2016

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(Quarta parte)

ATTI

Della trentunesima seduta

Marted́ 11 ottobre 2016, ore 15.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Elena CENTEMERO (Italia, PPE/DC / EPP/CD)
(Doc. 14140)

Grazie, Signor Presidente.

Portare in grembo e donare la vita ad un bambino per conto di qualcun altro, questa è la maternità surrogata, una pratica che viene portata avanti spesso sfruttando situazioni di difficoltà economica e di privazione, di debolezza sociale e culturale delle donne. Ed è questo il motivo per cui non si tratta solo di una tecnica riproduttiva, ma di una questione che ha enormi implicazioni etiche e che coinvolge direttamente molti diritti umani: quei diritti umani la cui tutela è il cuore del Consiglio d’Europa, e dunque di questa Assemblea.

Che si tratti di maternità surrogata per profitto o altruistica, c’è un dato che non cambia: il corpo della donna diventa l’oggetto per soddisfare il desiderio di genitorialità di altri. Ma secondo il principio di indisponibilità del corpo umano, l’acquisto, la vendita o l’affitto dello stesso o di una parte di esso come l’utero, sono fondamentalmente contrari al rispetto della sua dignità. La mercificazione del bambino e la strumentalizzazione del corpo della donna sono una grave lesione della dignità della persona e della dignità umana; sono contrarie ai diritti umani fondamentali.

Da tante parti della società civile, le più diverse tra di loro, ci viene chiesto di fermare questo rapporto, ci viene chiesto di assumere una posizione chiara sul tema dell’utero in affitto. Ecco perché oggi dobbiamo avere il coraggio di assumere una posizione netta e una decisione univoca e chiara ponendo fine al lungo e travagliato iter del rapporto che stiamo discutendo. Il testo, voglio ricordarlo, che è sopravvissuto e che noi stiamo discutendo, è solo una parte, ossia quella relativa alla raccomandazione, senza la proposta di risoluzione che è stata bocciata dalla Commissione degli Affari Sociali.

Quindi dobbiamo prendere una decisione e dobbiamo chiederci: quali sono i diritti dei bambini? Il diritto a conoscere la propria identità, il diritto a conoscere i propri genitori. Ma soprattutto, il diritto primario per un bambino è quello di non essere messo al mondo in base a un contratto. La maternità e la paternità devono nascere nella libertà e non sono un obbligo, né un diritto.

Il Partito Popolare Europeo ha una posizione chiara fondata sui valori e sui principi della nostra famiglia politica. Noi appoggeremo entrambi gli emendamenti ma non il subemendamento che è stato presentato al primo emendamento. I diritti dei bambini non possono essere trattati separatamente dai diritti delle donne. Le donne non sono esseri invisibili, come questo rapporto fa apparire. Sono esseri umani che portano e danno la vita. Non possiamo permettere che siano violati i diritti fondamentali di bambini e di donne.

Il Parlamento Europeo nel dicembre 2015 ha approvato una risoluzione in cui ha condannato la pratica della surrogazione e dice che questa pratica debba essere proibita e trattata come una questione urgente negli strumenti per i diritti umani. Ecco, io credo che sia giusto o meglio, doveroso, che oggi anche questa Assemblea si esprima in modo inequivocabile contro la maternità surrogata a favore dei diritti delle donne e dei bambini che non possono e non debbono essere separati.

Milena SANTERINI, (Italia, SOC)
(Doc. 14140)

Grazie. Io rispetto il lavoro di chi come la relatrice ha cercato soluzioni per un problema complesso e complicato ma non è per paura che oggi dobbiamo emendare queste raccomandazioni della relatrice. Non è per ideologia, non è per partito preso, non è perché abbiamo paura del progresso o perché dobbiamo difendere una maternità in astratto. Anzi, io credo che ci voglia molto coraggio per dire che non dobbiamo legittimare la maternità surrogata, forma di produzione di un prodotto che è il bambino attraverso un mezzo che è la madre. E questo è ammesso da tutti, anche, per l’appunto, da chi oggi chiede delle regole per difendere i bambini.

Ma noi possiamo difendere i bambini già nati con queste pratiche, e tutelati con gli strumenti della legge che abbiamo già. Dare un mandato per produrre delle linee guida equivale ad accettare la maternità surrogata come un fatto compiuto. E forse, invece, ci vuole proprio un po’ di coraggio per dire di no e per dire che ci dobbiamo fermare qui, perlomeno in questa mercificazione delle donne e dei bambini. Anch’io sono d’accordo che si tratta dei diritti di tutti e due, delle donne e dei bambini. Perché esistono le associazioni femministe che ci chiedono di difendere i diritti delle donne, ma c’è anche chi si occupa di adozione che ci chiede di difendere i diritti dei bambini che sono in questo momento in attesa di adozione nel mondo: dobbiamo difendere ambedue.

Quindi io credo che questa pratica vada scoraggiata e non c’entra il fatto di dover difendere i bambini o di produrre delle linee guida come in queste raccomandazioni che peraltro, appunto, sono state bocciate oggi in Commissione. Questo mi preoccupa. Può anche esistere qualche caso di procreazione altruista, ma questo non toglie che stiamo creando, stiamo accettando un processo di mercificazione. Riflettete sul fatto che la donna che dà gli ovuli non può essere la stessa che fa la gestazione. Perché? Perché dobbiamo creare un bambino che in fondo è bambino di tutti e di nessuno. In effetti, sennò la madre potrebbe reclamare il figlio e non vorrebbe consegnarlo.

Quindi comprendo il desiderio ferito, la sofferenza di alcuni che vogliono un figlio – ma non possiamo creare la loro felicità, diciamo così, sul dolore di altri. Ho sentito parlare di felicità ma non è questo, non è quel dolore di troppi che cura il desiderio ferito di alcuni. E quindi, io credo che nell’adozione noi curiamo un bambino già abbandonato, ma nella maternità surrogata noi programmiamo un abbandono. Facciamo nascere un bambino che è già abbandonato. Allora, io credo che non dobbiamo contraddire i principi per cui siamo nati e appunto, in questo senso io voterò a favore degli emendamenti.

Eleonora CIMBRO, (Italia, SOC)
(Doc. 14140)

Grazie Presidente e onorevoli Colleghi.

Innanzitutto mi permetto di replicare ai tanti colleghi che mi hanno preceduto nei loro dibattiti e hanno detto che in Commissione non c’è stato un dibattito civile perché io, a differenza di tanti altri che hanno ammesso di non essere sempre stati presenti, sono sempre stata presente ai lavori di Commissione. Ho sempre espresso la mia solidarietà alla relatrice De SUTTER quando è stata attaccata personalmente fuori dal consesso del Consiglio d’Europa mentre considero di essere testimone del fatto che in Commissione è stato svolto un ottimo lavoro. Abbiamo avuto la possibilità di confrontarci civilmente, abbiamo avuto la possibilità di esprimere dei pareri anche molto diversi fra di noi, ma mai una volta c’è stata un’aggressione personale nei confronti della relatrice. Io vorrei che questo fosse detto chiaramente perché altrimenti siamo dicendo delle cose non vere, stiamo dicendo delle falsità.

So che la relatrice ha poi dovuto affrontare una dura prova rispetto all’opinione pubblica che ha sicuramente sollevato una questione importante, e quindi abbiamo assistito a delle manifestazioni fuori dalla sede del Consiglio d’Europa a Parigi, ma sempre nel rispetto della persona. Pertanto sgomberiamo il campo da questo vittimismo che non aiuta ma che, anzi, carica ulteriormente il dibattito che è già difficile con considerazioni che nulla hanno a che vedere con quello di cui stiamo parlando.

Io credo che la storia che è stata ricostruita dai tanti colleghi che mi hanno preceduta sia importante: questa relazione parte con una proposta del Signor MILEWSKI che viene poi ripresa dalla collega De SUTTER. Inizialmente l’obiettivo era quello di riflettere sui risvolti etici legati alla maternità surrogata: si è arrivati alla proposta di due risoluzioni che sono state entrambe bocciate dalla Commissione, una commissione competente che ha avuto modo, a differenza di chi è seduto qui oggi, di approfondire l’argomento, di ascoltare esperti, di farsi un’idea chiara non sulla base di un’opinione personale, perché noi non siamo qui ad esprimere il nostro giudizio personale rispetto alla maternità surrogata. Siamo qui a rappresentare i nostri paesi come parlamentari, e a farci un’idea rispetto a un problema che sicuramente ha dei risvolti etici ma che ha anche delle basi scientifiche e quindi, nel merito io dico: quali sono gli studi che ci dimostrano che la maternità surrogata – sia essa per profitto oppure altruistica – non abbia dei risvolti rispetto alla salute mentale dei bambini?  Qual è la percentuale di madri che si offrono per una surrogazione volontaria, e quale è la percentuale di madri che invece si offrono per una maternità surrogata altruistica.

Tutti questi dati non vengono presi in con siderazione perché non ci sono degli studi mentre ci sono degli studi che dimostrano che durante la gravidanza si lega un legame strettissimo tra madre e figlio. Questo è innegabile e indiscutibile. Allora io chiudo dicendo che gli emendamenti proposti, soprattutto il primo, un emendamento aggiuntivo -, avrò modo di spiegarlo bene dopo – che nulla toglie a quanto sostenuto dalla De SUTTER. Noi, anzi, rafforziamo il rapporto della De SUTTER nelle raccomandazioni dicendo di prendere in considerazione anche il diritto delle madri e dicendo che comunque l’orizzonte deve essere quello della condanna. Quindi lo spiegherò meglio dopo: attenzione, non stiamo negando quanto detto dalla De SUTTER.

Grazie.

Eleonora CIMBRO, (Italia, SOC)
(Doc. 14140, intervento per sostenere l’emendamento 1)

Grazie Presidente.

Come ho detto già prima, nel primo emendamento che è un emendamento aggiuntivo, noi non abbiamo stralciato quanto sostenuto dalla collega De SUTTER ma abbiamo aggiunto la parola “donne” perché stiamo parlando anche di diritti delle donne e dobbiamo dare comunque all’organismo europeo che si occuperà di vagliare anche le linee guida, l’orizzonte nel quale ci vogliamo muovere. Quindi abbiamo aggiunto attraverso la condanna di tutte le forme di maternità surrogata ma i diritti dei bambini e delle madri restano all’interno di queste linee guida, quindi partiamo da questo per poi ricostruire le linee guida sulla base però di una condanna.

Eleonora CIMBRO, (Italia, SOC)
(Doc. 14140, parere sul subemendamento)

Ovviamente il mio parere è contrario avendo sostenuto l’emendamento che aggiunge appunto i diritti delle donne e la condanna a tutte le forme di maternità surrogata. Quindi invito i colleghi a votare a favore dell’emendamento e contro il subemendamento.

Elena CENTEMERO (Italia, PPE/DC / EPP/CD)
(Doc. 14140, presentazione dell’emendamento)

La versione originale diceva che occorre collaborare con la Conferenza dell’Aja sulle questioni rilevanti che riguardano la maternità surrogata. Noi chiediamo di non dare una delega in bianco alla Conferenza dell’Aja ma di dare un orientamento preciso, un’interpretazione del come devono essere svolti questi lavori visto che si tratta di un istituto di diritto privato. E quindi che questo orientamento debba essere di scoraggiare, non legittimare, la maternità surrogata.