IT17CR31

AS (2017) CR 31
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2017

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(Quarta parte)

ATTI

Della trentunesima seduta

Marted́ 10 ottobre 2017, ore 15.30

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Sergio DIVINA (Italia, FDG / GDL)
(Doc. 14407)

Grazie, Presidente.

Volevamo innanzitutto congratularci con la nuova Presidente che esordisce oggi, esattamente come il nostro gruppo Free Democrats Group che, ancorché formalizzato il 29 giugno, può oggi esercitare per la prima volta il diritto di parola. Attendiamo, infatti, di ottenere i pieni diritti come ogni altro gruppo e confidiamo proprio sul supporto della nuova Presidente per questo.

Sull’argomento del collega: nessuno qua può dire che non vada bene garantire la massima trasparenza nei comportamenti della classe politica. Però viviamo anche un momento particolare dove la classe politica è sotto i riflettori nel bene e nel male. Cioè, basta poco, una disaffezione generale, e si crea un clima effettivamente di caccia alle streghe. Noi non vorremmo con questa buona intenzione arrivare a risultati esattamente opposti. Una caccia alle streghe che è stata creata anche in questo momento storico che qualcuno ha definito di moralizzazione di massa e di una grandissima diffidenza verso la classe politica.

Va detta una cosa: non siamo all’anno zero. Ogni Stato nazionale ha delle regole per reprimere i comportamenti illegali, o comunque penalmente rilevanti, non dobbiamo dimenticarcene. Un eccesso di zelo verso episodi che sono occorsi in passato e che hanno toccato questa Assemblea, e che del resto sono già l’evidenza delle magistrature dei vari Stati membri, potrebbe anche rischiare di creare doppioni di indagini, di accertamenti e di inchieste. Noi diciamo che va bene un codice di condotta però cerchiamo di mantenere anche la dignità delle istituzioni. Cioè non è che tutto è marcio e che bisogna controllare tutto fino all’ultima virgola. Bisogna usare anche una certa moderazione.

Faccio alcuni esempi: obbligare a pubblicare i doni ricevuti sul sito web dell’Assemblea… Guardate che rasenta il ridicolo. Rasenta il ridicolo ed espone sicuramente a strumentalizzazioni. Io penso a chi volesse ironizzare, per esempio, sul numero di bottiglie ottenute sotto le vacanze di Natale dal presidente di turno. Direi che si potrebbero evitare queste sciocchezze. O pubblicare tutte le persone che nel corso di una relazione vengono incontrate quali persone, esperti, enti, ecc. Secondo chi parla, ciò rischia innanzitutto di scaturire dubbi su quella operazione che è stata fatta, e anche vanificare il buon lavoro del relatore.

Quello che suggeriamo è che sarebbe meglio sollecitare sicuramente a seguire le buone pratiche. Questo risulterebbe più dignitoso per tutti, per i parlamentari ma soprattutto anche per l’Assemblea.

Un codice, invece, che continui a instillare dubbi sulla correttezza e la rettitudine delle persone politiche non sarebbe di questi tempi sicuramente una buona cosa. Ecco, è meglio che in questi momenti non ci facciamo prendere la mano dal giustizialismo.

Grazie

Michele NICOLETTI (Italia, SOC / SOC)
(Doc. 14407)

Grazie, Presidente.

Anch’io, per Suo tramite, vorrei fare innanzitutto le congratulazioni alla nuova Presidente Stella KYRIAKIDES ed esprimerle l’apprezzamento per le cose che ci ha detto all’inizio, e farle gli auguri di buon lavoro assicurandole la collaborazione leale del nostro gruppo politico.

Vorrei ringraziare di cuore Ian LIDDELL-GRAINGER e tutta la Commissione per questo eccellente rapporto e vorrei sottolineare il fatto che non è un rapporto che si limita a delle raccomandazioni ma contiene delle decisioni che entrano immediatamente in vigore. Questo è molto importante perché ciò che stiamo facendo oggi con l’approvazione di questo rapporto, è non solo dare una risposta immediata ad una situazione anche critica della nostra Assemblea. Ma anche colmare una lacuna: noi eravamo in una situazione un po’ strana come Assemblea parlamentare. Davamo lezioni di trasparenza e di integrità ai parlamenti nazionali ma al nostro interno avevamo degli strumenti piuttosto modesti per garantire questa integrità. E invece qui abbiamo uno strumento molto puntuale, molto serio, molto scrupoloso, per affrontare questo genere di problemi.

Mi piace dire – e questo è anche un apprezzamento per il lavoro che avete fatto – che mentre i nostri parlamenti nazionali hanno un regolamento nazionale, noi abbiamo qui un regolamento internazionale: il frutto di una comparazione, di una contaminazione tra le best practices in giro per l’Europa che voi avete esaminato, e questo è un modello di lavoro anche per la nostra organizzazione. Si tratta di fenomeni che continuano a cambiare e quindi, forse, noi dobbiamo anche accettare un certo carattere sperimentale delle misure che noi adottiamo. Può darsi che di qui a qualche tempo avremo bisogno di implementarle ulteriormente. Ma penso che qui ci siano tutti, con molta chiarezza, i principi fondamentali della trasparenza, della lotta nei confronti del conflitto di interessi, dell’imparzialità e così via.

Io penso che la misura riguardo ai regali sia importante anche dal punto di vista psicologico. Ci sono tante persone che non percepiscono i rischi che possono nascere da un condizionamento di natura economica o anche psicologica e questo è un richiamo al dovere di ciascuno di noi di assumere delle decisioni politiche senza essere condizionato dal punto di vista economico o, appunto, dal punto di vista anche psicologico.

Infine, penso che noi dovremmo fare una riflessione seria sulla regolamentazione delle lobby; dopo quello che è successo forse dovremo essere ancora più rigorosi in questa casa e soprattutto ricordarci, come dicevano i latini, leges sine moribus vanae, le leggi senza i costumi sono vuote, sono inutili. E quindi queste regole ottime che noi oggi approviamo dovranno essere sorrette dai nostri comportamenti.

Grazie.

Andrea RIGONI (Italia, ALDE / ADLE)
(Doc. 14412)

Grazie Presidente.

La Commissione Affari legali e diritti umani si congratula fortemente con la Commissione politica e con la Signora DURRIEU per il suo rapporto ampio ed esauriente e appoggia con convinzione la proposta di risoluzione.

Noi dobbiamo sostenere la Giordania in questa difficile fase, mantenere ed ampliare il nostro appoggio lungo il percorso di progresso e di fiducia verso la democrazia e maggiori diritti. Credo che la Giordania e l’Europa abbiano tutto da guadagnare da questo partenariato. La Giordania è sulla buona strada, ma va accompagnata, va aiutata e sostenuta sulla strada delle riforme. Porgo un saluto agli amici della delegazione giordana che sono presenti.

Tuttavia, la Commissione giuridica si rammarica della regressione rispetto al problema dell’abolizione della pena di morte. La nostra Assemblea ha giocato sempre un ruolo di leader nella lotta contro la pena di morte in Europa e nel mondo. Siamo il riferimento europeo e mondiale nella lotta contro la pena di morte. E quindi dobbiamo rimanere fermi rispetto a questo principio. I nostri sforzi verso l’abolizione della pena capitale non possono venire meno, oggi più di ieri. Oggi, che è la giornata mondiale della lotta contro la pena di morte, questa Assemblea non può fare concessioni. Per questa ragione, la Commissione Affari legali ha presentato due emendamenti a questo riguardo ed io spero che vengano adottati dalla nostra Assemblea. Mi rammarico che la Commissione politica li abbia respinti. Non ne capisco il motivo. È poco comprensibile che abbia respinto questi emendamenti. Noi semplicemente esprimiamo i nostri principi e valori, che non sono negoziabili. Non possiamo negoziare i valori. Si negoziano le trattative, si fanno negoziazioni sui tempi, ma non si possono negoziare i valori. I valori non possono andare al mercato, non li possiamo vendere e non li possiamo comprare. Ma questa è la nostra fortuna. È la fortuna della democrazia che sia così, perché altrimenti i valori avrebbero un prezzo e ci sarebbe qualcuno che potrebbe pagarlo e non sarebbero più valori. Non sarebbero più i valori europei. Non sarebbero più i valori del Consiglio d’Europa.

Quindi, cari colleghi, io mi auguro che noi, sostenendo questo percorso di riforme della Giordania, siamo forti nel ribadire che noi chiediamo con forza e convinzione una moratoria de iure, non de facto. L’abbiamo chiesto per la Bielorussia e lo chiediamo anche per altri paesi, non lo chiediamo soltanto per la Giordania.

La Commissione, quindi, ha presentato due emendamenti che non fanno altro che specificare la posizione dell’Assemblea rispetto a questa questione. Non è chiedere troppo. Non è fermare il processo di riforma presente in Giordania. È rispettare i nostri valori, chiedere che i valori che noi difendiamo siano valori che devono essere difesi da tutti i paesi, anche da quelli che hanno ricevuto i partner per la democrazia.

Grazie.

Andrea RIGONI (Italia, ALDE / ADLE)
(Doc. 14412, Emendamento 2)

La Commissione giuridica ha presentato questo emendamento con il quale, come si dice in Italia, non chiediamo la Luna, ma diciamo soltanto alle autorità giordane di adoperarsi a rispettare da una parte la moratoria di fatto e, dall’altra, di assumere qualche iniziativa per convincere l’opinione pubblica dell’importanza dell’abolizione della pena capitale. Rispetto a queste iniziative, noi come Assemblea parlamentare siamo disposti a dare una mano affinché cresca anche nella società, non soltanto tra le autorità, la voglia di abolire la pena di morte che è ritenuta da tutti inutile, a cominciare da noi.

Andrea RIGONI (Italia, ALDE / ADLE)
(Doc. 14412, Emendamento 6)

Questo è il secondo emendamento che la Commissione giuridica ha, peraltro, approvato all’unanimità. Diciamo che vogliamo prestare attenzione che si arrivi ad una moratoria effettiva sulla pena di morte e attenzione ai progressi concreti verso la sua abolizione. Non chiediamo altro. Non chiediamo nient’altro che prestare attenzione. Lo vogliamo dire, però. Lo vogliamo scrivere. Io penso che nascondere la polvere sotto il tappeto non serva a nessuno. Non credo che serva alla nostra Assemblea e credo che non serva nemmeno al percorso di riforme che la Giordania ha avviato e che noi sosteniamo.