IT17CR32

AS (2017) CR 32
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2017

________________

(Quarta parte)

ATTI

Della trentaduesima seduta

Mercoledì 11 ottobre 2017, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Sergio DIVINA (Italia, FDG / GDL)
(Doc. 14397)

Grazie, Presidente.

Anche noi La salutiamo nella sua nuova veste. Anche noi siamo nuovi come gruppo neoformato e, ancorché costituiti il 29 giugno, per la prima volta possiamo parlare a pieno titolo. Confidiamo anche nella Sua opera per ottenere i pieni poteri come tutti gli altri gruppi.

Detto questo, Presidente, vorrei ricordare ai relatori che ogni paese deve fare un po’ i conti con la propria storia. L’Azerbaijan, secondo noi, nella sua costituzione ha fatto passi notevolissimi. Quest’anno, infatti, ricorre il venticinquesimo anniversario della sua indipendenza, per cui è uno Stato poco più che maggiorenne. Mettere continuamente in stato d’accusa un paese che si sta avvicinando agli standard europei, solo perché non è perfettamente allineato a questi, secondo noi è un grave errore.

La vostra Commissione di monitoraggio ha espresso infatti la sua soddisfazione per come le autorità azere hanno collaborato con voi. Voi dite nella relazione: non c’è separazione di poteri in Azerbaijan. Ma va anche detto che in Azerbaijan la popolazione ha recentemente votato alla grandissima maggioranza una riforma costituzionale che, di fatto, dava maggior potere all’esecutivo e maggior potere al presidente. Qui stiamo parlando della cultura di quel paese che ancora è ancorata solidamente a sistemi di forte leadership. Questa maturerà probabilmente, maturerà con il tempo ma dobbiamo lasciare anche il tempo alla popolazione di avanzare in tal senso. Non esistono modelli democratici migliori o peggiori. Ogni paese sceglie il proprio modello di governo che si addice ai tempi. Ricordiamo l’antica Roma: continuava a cambiare modello di governo. In tempo di pace governava il senato, con due consoli, e in tempo di guerra c’era il dittatore che doveva decidere velocemente. Finita l’emergenza si tornava al sistema democratico.

Non esiste un modello migliore e un modello peggiore. Sempre voi, nella risoluzione, esprimete soddisfazione per l’estensione dei poteri del Consiglio giudiziario, cioè di nomina dei giudici, promozione, e sanzioni disciplinari. Ma, poi, esprimete preoccupazione perché l’esecutivo continua ad avere potere nelle nomine delle alte funzioni giudiziarie. Ma questo avviene in tutti i paesi, quasi tutti i paesi. Io penso al mio paese, l’Italia, dove la stessa Corte costituzionale, il più alto organo di giurisdizione, è nominato per due terzi da organi politici. Dal capo dello Stato per un terzo, dalle camere legislative per un terzo e solo per un terzo dalle magistrature.

Il Presidente diceva che ai paesi giovani va dato supporto, che vanno aiutati in questo percorso affinché anche i governi diventino più democratici. Però sanzionare solamente non pare una cosa né utile né intelligente.

Grazie.