IT17CR34

AS (2017) CR 34
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2017

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(Quarta parte)

ATTI

Della trentaquattresima seduta

Giovedì 12 ottobre 2017, ore 10.00

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Viorel Riceard BADEA (Romania, EPP/CD / PPE/DC)
(Doc. 14415)

Grazie, Presidente.

Cari colleghi, avevo preparato un discorso, ce l’ho scritto qui. Ma sentendo quello che sta dicendo il nostro collega, ho deciso di stracciarlo. Io mi occupo della comunità rumena in Ucraina da 25 anni, cioè da un quarto di secolo. Quello che sta succedendo oggi, non è mai successo. Se davvero gli ucraini volevano rispettare quello di cui stiamo parlando in questo emiciclo, prima di fare questa legge dovevano andare a consultare le minoranze, a parlare con la Commissione di Venezia e solo dopo venivano con il progetto di legge. Ma questo non è stato fatto.

Inoltre, due giorni prima che questa legge fosse messa in approvazione nella Rada suprema, la commissione mista rumeno-ucraina ha avuto delle discussioni bilaterali su questo tema e nessuno ha detto niente. Questa cosa mi sconvolge un po’. Inoltre, si sta parlando della bassa percentuale di probabilità riguardante gli studenti rumeni o ungheresi o russi, non so quanti siano, in Ucraina, ma non si sta parlando della bassa percentuale di probabilità degli ucraini in lingua ucraina. Nel 1997, o 1998, il presidente della Romania, allora era Emil Constantinescu, ha avuto un incontro bilaterale con il presidente dell’Ucraina, Leonid Kučma. Ero presente. Il presidente dell’Ucraina non parlava l’ucraino. Di che cosa stiamo parlando?

Io credo sinceramente che la più alta virtù di un politico sia quella di essere equilibrato. Dobbiamo essere equilibrati. Dobbiamo promuovere la lingua dello Stato, come un segno di rispetto per la sua identità nazionale. Ma, allo stesso tempo, dobbiamo promuovere anche la lingua delle minoranze, anche qui in segno di rispetto verso i cittadini di quello Stato che non sono della maggioranza. Non possiamo fare questa cosa: non possiamo ammazzare il diritto di imparare una lingua della minoranza per far crescere i diritti della maggioranza. Non si fa così.

In Romania, in questo momento, nel parlamento rumeno sono rappresentati ex-officio 18 minoranze. Ognuna ha il suo parlamentare. Nelle scuole rumene, se vuoi imparare in ucraino bastano 3 persone per classe. Se ci sono 3 persone puoi imparare nella tua lingua. È difficile adottare tutti lo stesso sistema?

Ci tenevo a dirlo e ho tanta fiducia nella vostra capacità di capire queste cose.

Sergio Divina (Italia, FDG / GDL)
(Doc. 14418)

Grazie, Presidente.

Siamo stati tutti colpiti, penso, dalle immagini che abbiamo visto l’indomani di quello scaturire. Nessuno di noi capiva, ossia come un’accozzaglia di spietati criminali riuscisse a sopraffare addirittura eserciti nazionali organizzati come quello irakeno o come quello siriano. Abbiamo visto dei crimini, delle azioni efferate, ed effettivamente tutto ciò corrisponde a veri e propri genocidi e non solo verso assiri, cristiani, musulmani, addirittura, sciiti… Io aggiungerei che anche il popolo curdo si è tentato di sterminarlo. I curdi sono stati per fortuna i primi a reagire quando il mondo era ancora in ginocchio e non riusciva a capire e nemmeno a organizzare una reazione di blocco a quello che stava succedendo.

Bene, la questione curda secondo me non è terminata perché dopo il loro referendum, in questa Assemblea noi dovremmo anche definire se i curdi avranno dignità e il diritto o meno di costituire un loro Stato nazionale.

Ora, il secondo assurdo sembra che non si riescano a colpire e sanzionare i responsabili di questi gravi crimini. Non si riesce a trovare la sede e il modello giudiziario che possano rendere giustizia. Io vorrei ricordare che i foreign fighter per fortuna stanno ritornando, ma circa millecinquecento sono di origine europea. Si stima che tra i tre e quattrocento siano italiani. Noi non potremo fare nulla per impedire a questi italiani di tornare a casa loro. Non esiste una procura che abbia un fascicolo, che abbia delle prove - ex post sono quasi impossibili da recuperare - per sanzionare questi gravissimi crimini.

Qua stiamo rasentando l’assurdo: un cittadino italiano rischia di più se oltrepassa di pochi chilometri i limiti di velocità rispetto a una persona che rientra e che magari ha tagliato centinaia di gole. Non è accettabile. Pertanto, io faccio un plauso a chi ha operato questa relazione. È bene chiedere che le Nazioni Unite istituiscano questo organismo giudiziario sul modello della Corte Penale Internazionale o anche su modelli ibridi, ma comunque, che si possa immediatamente condannare, magari con gradi anche diversi di responsabilità, ma condannare chiunque abbia aderito a questa associazione criminale.