IT18CR01

AS (2018) CR 01
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2018

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(Prima parte)

ATTI

Della prima seduta

Lunedì 22 gennaio 2018, ore 11.30

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Michele NICOLETTI (Italia, SOC / SOC)
(Discorso di investitura)

Mi è molto chiaro che in democrazia ogni potere scaturisce dal libero consenso dei membri di una comunità. Sono questi a conferirlo o a toglierlo. E chi esercita un potere democratico sa che questo è un potere che gli è stato solo temporaneamente affidato: non gli appartiene ma gli deriva da altri e ad altri egli o ella deve rispondere. La democrazia che qui rispettiamo non definisce solo un modello di investitura del potere ma anche un modello di esercizio del potere caratterizzato da accountability e responsiveness.

Questi valori sono stati incarnati da chi mi ha preceduto, Stella KYRIAKIDES, che vorrei ringraziare per la discrezione, la saggezza, l’equilibrio con cui ha rivestito questo ruolo delicato con un grande senso della dignità dell’istituzione, creando un’atmosfera di serenità e di leale collaborazione in un momento non facile della nostra vita. Grazie Stella.

Infine, devo un ringraziamento al mio paese, l’Italia, e ai miei concittadini che, eleggendomi in Parlamento, mi hanno consentito di svolgere un intenso lavoro alla Camera dei Deputati e nella nostra Assemblea. Mi piace pensare che il Consiglio d’Europa non vive solo della volontà dei governi che hanno stipulato tra loro un trattato, ma vive della volontà dei cittadini, delle loro risorse, e del loro mandato. Tutto in democrazia rimanda all’idea della sovranità dei cittadini e al fatto che i rappresentanti del popolo sono i loro trustees and servants, come dice la bella Declaration of rights della Virginia.

È la seconda volta che un italiano riveste questo importante incarico: prima di me è stato Presidente di questa Assemblea Giuseppe VEDOVATO, negli anni 1972 e 1975. Studioso di diritto internazionale e valente politico, ha presieduto l’Assemblea nel momento assai delicato della dittatura e della successiva caduta del regime dei Colonelli greci, quando è stata poi restaurata la democrazia. Ma accanto al nome di Vedovato, nell’assumere questo incarico, non posso non pensare al nome di altri due grandi europeisti italiani: Alcide DE GASPERI proveniente dalla mia stessa regione, il Trentino Alto-Adige e Südtirol, e Altiero SPINELLI.

Entrambi hanno maturato il loro ideale di un’Europa unita nelle carceri fasciste: sperimentando la privazione della libertà personale, hanno compreso che il rispetto della dignità di ogni persona, le libertà fondamentali e la giustizia sono a rischio là dove prevale il nazionalismo e possono meglio essere garantite da un orizzonte europeo dove i diritti fondamentali trovano la suprema garanzia in una corte sovranazionale.

Adele GAMBARO (Italia, FDG / GDL)
(Rapporto di attività dell’Ufficio di Presidenza della Commissione permanente)

Grazie Presidente.

Le mie più vive congratulazioni per la Sua elezione anche da parte del gruppo che rappresento. Complimenti davvero! Come non ricordare, però, il mandato di Stella KYRIAKIDES, perché ha accettato di prendere in mano la presidenza per questi pochi mesi che erano cruciali per tutto il Consiglio d’Europa. Le sfide alle quali è andata incontro promettono un lavoro non indifferente anche per Lei, Presidente, al quale auguro davvero buon lavoro e anche un po’ un “in bocca al lupo” per tutte le sfide che dovrà affrontare.

Non c’è dubbio che la credibilità e l’integrità dell’istituzione siano fondamentali e in questi ultimi mesi siamo riusciti un poco a incrementarli e il futuro, come dice bene Stella, dipende al fatto se il Consiglio d’Europa riuscirà a combattere la corruzione e anche la mancanza di trasparenza. Come diceva il collega NEMETH, bisogna ricordarsi sempre che anche in un momento di difficoltà cosiddette finanziarie, perché lo sappiamo ormai tutti, i diritti dell’uomo NON sono in vendita e quindi dovremmo continuare a essere attivi nell’ambito dei diritti umani e della democrazia anche affrontando forse problemi di ordine finanziario.

Qui difendiamo i diritti di milioni di cittadini e quelli della democrazia. Una mia speranza è quella che il lavoro che si fa qui dentro, il grande e ottimo lavoro dei funzionari, venga comunicato anche un po’ di più di quanto si è fatto fino ad ora perché credo che, appunto, questi milioni di cittadini che noi rappresentiamo saranno anche più tranquilli sapendo che i loro parlamentari vengono a Strasburgo per occuparsi dei loro diritti.

In questi quattro mesi abbiamo dovuto affrontare, come ha ricordato Stella, alcune sfide: una, tra tutte, alla quale ho avuto l’opportunità di partecipare è stata l’incontro con la delegazione russa, dalla quale è scaturita la creazione di questo comitato ad hoc. Condivido quello che è già stato detto dai colleghi, che in seno a questo comitato bisogna essere abbastanza limpidi e chiari. In ogni caso mi auguro, appunto, che il Consiglio d’Europa, come dice Stella, possa guardare al futuro perché guardare al futuro è più importante che ricordare il passato.

Grazie