IT18CR31

AS (2018) CR 31
Versione provvisoria

SESSIONE ORDINARIA 2018

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(Quarta parte)

ATTI

Della trentunesima seduta

Marted́ 09 ottobre 2018, ore 15.30

DISCORSI PRONUNCIATI IN ITALIANO

Tritan SHEHU (Albania, EPP/CD / PPE/DC)
(Doc. 14583)

Grazie Presidente.

Innanzitutto, voglio ringraziare i relatori per questo difficile e voluminoso lavoro che hanno presentato. Capisco le loro difficoltà nel presentare il materiale e le conclusioni.

Ho letto con molta attenzione il testo della risoluzione che riguarda il trattamento dei minori palestinesi dalla giustizia israeliana, e i successivi emendamenti. Voglio prima di tutto sottolineare che la mia convinzione è quella dell’esistenza di due Stati indipendenti e democratici nella regione, Israele e Palestina, in pace tra loro. Sarà soltanto questo futuro che potrà risolvere o ridimensionare i problemi di oggi, il terrorismo locale o più esteso, l’uso di essere umani - anche bambini – per tali scopi, per azioni violente, come scudi umani, come strumenti di propaganda, e le sofferenze. Questo futuro può far meglio rispettare i diritti umani, anche quelli dei bambini che soffrono per le violenze, perché sono utilizzati o perché si trovano in carcere, come viene detto anche in questo rapporto voluminoso e preparato con serietà.

Ma si tratta di un’impresa molto difficile alla quale non si potrà giungere senza un dialogo diretto tra Israele e Palestina, senza una stretta collaborazione e un coordinamento tra attori locali importanti e soprattutto attori internazionali maggiori, in prima linea Unione europea, Stati Uniti e NATO. Per queste ragioni, trovo tutta questa risoluzione, anche se preparata con molta serietà, non equilibrata e anche inappropriata dato che mette sotto accusa soltanto una parte, uno Stato democratico, cioè Israele. Così, prende un aspetto unilaterale, forse anche un po’ aggressivo verso questo paese. Perciò penso che così com’è presentato non risolve i problemi e le cause dei problemi e, alla fine, si limita a presentare fatti veri ma non aiuta a risolvere i problemi reali. Penso che così si creino più problemi. Assumendo questo atteggiamento unilaterale, si rischia di creare più problemi, rendere più difficile il dialogo, i negoziati e il percorso necessario affinché tutti, collaborando, concepiscano e mettano in atto azioni per ammorbidire i conflitti, gli scontri, le sofferenze in quella regione.

Questa risoluzione doveva essere presentata, concepita, scritta diversamente, in modo compatibile con tutte le realtà della regione. Doveva essere coordinata nell’ambito di una strategia ampia e in consultazione con gli attori principali, elementi necessari per la pace e la difesa dei diritti umani in quest’area.

Per queste ragioni penso che neanche gli emendamenti proposti possano cambiare radicalmente questo testo, perciò forse dovrebbe tornare in commissione per tentare di riscriverlo in forma più multilaterale e più ampia per aiutare maggiormente a risolvere le vere cause del problema.

Grazie.