Welcome address by Mr Michele Nicoletti, to Mr Guido Raimondi, President of the European Court of Human Rights Paris (Italien only)
Paris, Friday 16 March 2018

Dear Colleagues,

We now come to the exchange of views with Mr Guido Raimondi, President of the European Court of Human Rights.

Signor Presidente,

E' un grande onore, oltre che un immenso piacere, poterLe dare il benvenuto oggi in quest'Aula.

Questa è la prima volta che un Presidente della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo partecipa – in un contesto franco e aperto – a uno scambio di vedute con i Membri della Commissione Permanente della nostra Assemblea. Le sono particolarmente grato per aver accettato questo invito.

Caro Presidente,

Nel darLe la parola, mi permetto di citare una Sua recente dichiarazione alla stampa nella quale descrive con saggezza il ruolo centrale della Corte da Lei presieduta:

"La Corte è un presidio efficace contro possibili derive autoritarie. È un bene prezioso che bisogna salvaguardare, una polizza di assicurazione contro il ripetersi di avvenimenti passati".

In quanto membri dell'Assemblea parlamentare, che potremmo quasi definire "Assemblea parlamentare dei diritti dell'uomo", parte della nostra missione è appunto sostenere il lavoro di questo "bene prezioso", eleggerne i giudici, e seguirlo nella sua evoluzione.

L'Assemblea continuerà a svolgere pienamente questo ruolo, anche nell'ambito del processo di riflessione sul futuro della Convenzione guidato dalla presidenza danese del Comitato dei Ministri.

Più tardi adotteremo una serie di commenti al progetto della "Dichiarazione di Copenaghen" in vista della Conferenza Ministeriale in programma il 12 e 13 aprile 2018.

La nostra posizione è chiara: "efficiency should not be ensured at the expense of the effectiveness of the protection system".

Caro Presidente,

Siamo profondamente onorati per l'opportunità che ci è data oggi di ascoltare la Sua visione e di scambiare con Lei idee e opinioni sul futuro della CEDU.

E' con grande piacere che La invito a prendere la parola.